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09 gennaio 2010

ASSIOTEA di Adriano Petta

A cura di Mauro Pizzuti.

Nella magica atmosfera della biblioteca comunale “Michele Romano” di Isernia, Adriano PETTA ha presentato nel pomeriggio del 5 gennaio, il suo ultimo romanzo storico: “ASSIOTEA La donna che sfidò Platone e l’Accademia”.

Alla presenza di un numeroso pubblico, dopo la presentazione ed il saluto del direttore della biblioteca Gabriele Venditti, sono intervenuti nell’illustrazione del romanzo: Giuseppe Napolitano (scrittore e poeta), Amerigo Iannacone (scrittore  ed editore), Ida Di IANNI (poetessa e giornalista) e Francesca D’Uva (filosofa e saggista).
Gli interventi hanno analizzato i vari aspetti del romanzo ASSIOTEA, e degli altri libri storici scritti da  Adriano Petta (Roghi Fatui e Ipazia), cogliendo in essi il profondo senso della lotta contro le sopraffazioni effettuate in nome dell’ordine costituito, sia esso di tipo religioso, culturale e/o politico che non tollera né ammette “pensieri liberi”, voci fuori dal coro, modi di essere o di voler essere diversi da quelli che sono i canoni standard della società inculcati e/o imposti in maniera più o meno soft.
Ed Ecco che quando appaiono le voci dissonanti, razionali, ribelli, fuori dall’ordine costituito come quella di Assiotea, o di Ipazia, il Potere e i suoi rappresentanti si spaventano, reagiscono, mettono in campo tutte le loro astuzie, la loro malvagità, i loro sotterfugi per isolare, denigrare, deridere, umiliare o “disonorare”, (come direbbe Saviano), coloro che ai loro occhi possono intaccare o far crollare i miti (veri o falsi) da loro creati e voluti.

In particolare il romanzo di Assiotea ha messo in luce le contrarietà e le dissonanze che la “democratica” Atene di Platone e dei suoi filosofi esprimeva. Da una parte c’erano i principi di democrazia e di superiore civiltà dei greci (e degli ateniesi in modo particolare) che essi esaltavano, e dall’altra parte si esprimeva l’assurda e allucinante l’esaltazione della “necessità della schiavitù” e della inferiorità delle donne. Donne e schiavi “inferiori per nascita e per natura”, così asseriva il sommo Platone, e così pensavano i suoi illustri e ricchi cittadini liberi di Atene.

Dopo gli interventi, ha parlato l’autore del romanzo Adriano Petta, che dopo aver ringraziato tutti i presenti per la loro partecipazione, con il suo solito modo dolce e garbato, ha illustrato al nutrito pubblico la sua tesi secondo cui da quando (circa 5000 anni fa) l’uomo ha preso le leve del comando della società, estromettendo la donna da tali mansioni, il mondo è cambiato. Da un convivere pacifico si è passati all’era, tutt’ora presente, delle guerre di conquista, di potere e di sottomissione degli altri popoli, l’innata (malvagia!) natura dell’uomo che lo porta a volere sempre di più, a non accontentarsi mai di quello che ha, la sua smodata brama di potere e conquista, il suo eterno “gioco” della guerra.

Non contento delle guerre ai danni del suo prossimo, l’uomo con la sua insaziabile voglia di accumulare benessere e ricchezze ha iniziato anche il sistematico “saccheggio” delle risorse del Pianeta, le nostre moderne società pur di non rinunciare alla loro fetta di benessere nonostante gli avvertimenti della comunità scientifica continuano a portare avanti questo assurdo “stile di vita” consumistico e rapace che ci condotti vicinissimi al “punto di non ritorno”. Ormai la Terra il nostro Pianeta è allo stremo, il continuo inquinamento, il sistematico disboscamento hanno portato all’avanzata dei deserti, all’innalzamento delle temperature allo scioglimento delle calotte polari ecc.. Insomma è ora di cambiare rotta, di adottare provvedimenti drastici, di frenare il continuo consumismo smodato e dannoso, dobbiamo imporci e imporre ai nostri politici un’inversione di marcia, adottare uno stile di vita più “umano”, in armonia con la natura e con il nostro pianeta, e smetterla con l’assurdità di un mondo diviso in due tra chi ha tanto da non sapere più cosa inventarsi per passare il tempo o per non annoiarsi, e chi ha così poco da non avere neppure cibo e acqua sufficiente per sopravvivere... e a cui ora stiamo (e ci stiamo) anche togliendo l’aria per respirare.
Infine l’autore si chiede e ci chiede se non sia il caso di ridare le leve del comando in mano alle donne, visto che quando il potere era gestito da loro, gli archeologi non hanno trovato traccia di attività belliche? Può essere questa la possibile soluzione ai mali del modo? Ai posteri l’ardua sentenza.

Dopo la presentazione del libro, parlando con Adriano ho colto dalle sue parole e dal suo atteggiamento la soddisfazione per l’accoglienza che ha avuto, sia come persona che come scrittore, i suoi libri hanno riscosso grande successo facendo scoprire alla gente prospettive diverse della Storia e dei suoi personaggi.

Personalmente dai libri di Adriano Petta che ho letto, (La via del sole, Ipazia e Assiotea), sono rimasto colpito, - oltre alla sua sensibilità e bravura di scrittore che ti fa “entrare” nella storia e nei personaggi di cui narra le vicende, - dal suo modo di narrare la Storia, ribaltando completamente la Visuale della stessa e dei suoi personaggi maggiori, mitici.

Adriano ci fa vivere la storia dal basso, attraverso personaggi nuovi, semi sconosciuti, che mettono in luce le assurdità, le angherie, e le ingiustizie commesse dai Potenti di turno. Con coraggio egli ribalta prospettive e punti di vista che ognuno di noi, attraverso conoscenze scolastiche, letture classiche e culturalmente “omologate”, ha stereotipate di certi personaggi e di certi periodi storici, ed ecco apparire in vesti nuove, e piuttosto sgradevole, personaggi quali Platone e la sua Accademia, santi come Cirillo, Ambrogio e Agostino “inchiodati” nelle loro azioni e parole lette e viste con angolature totalmente diverse dal solito, per non parlare del Papa Innocenzo III° che proclamò la “crociata” contro i Catari (1208-1229) decretando di fatto il loro sterminio.
Si rimane stupiti ascoltando, o riascoltando con attenzione nuova le parole di questi personaggi che ci eravamo ormai prefigurati come giganti dell’umano sapere e dell’umana bontà.
Platone: “gli schiavi e le donne sono esseri inferiori per natura”, mentre Agostino ancor più lapidario: “la donna è immondizia”, e in nome di queste loro incrollabili certezze hanno contribuito a mettere a tacere le “voci fuori dal coro”, soffocando persino la scienza e la ragione in nome di una omologazione sociale, culturale e religiosa che di volta in volta, o di luogo in luogo viene ad essere costituita, e che nessuno si può permettere di “sovvertire”, o di mettere in discussione pur avendo ragione, o pur dimostrando l’assurdità di certi concetti o l’errore palese di certa “scienza data”.

Chiudo questo lungo resoconto dell’incontro con l’autore del romanzo ASSIOTEA, augurando al nostro compaesano il successo professionale che egli merita in pieno sia come uomo che come scrittore.

L’evento ha suscitato molto interesse anche a livello dei media regionali, la notizia dell’evento è stata pubblicata da varie testate giornalistiche locali, mentre lo stesso è stato ripreso dalle telecamere di RAI3 Molise e di Telemolise, e non potevano ovviamente mancare le telecamere di Carpinone Channel dell’amico Michele Castrilli, oltre alla macchina fotografica e alla “penna” virtuale del sito web CarpinoNet..