Lightbox Effect

26 gennaio 2010

Carpinone Calcio: Sconfitta a Volturino

Dopo tre belle vittorie, è arrivata purtroppo la prima sconfitta del girone di ritorno nella difficile trasferta di Volturino (Foggia).
I dauni si portano sul 2-0 nel primo tempo, grazie alla bella doppietta del bravo Alessio Valentino. Il difensore del Volturino va in gol al 30’ con un bel diagonale e si ripete dieci minuti più tardi ribadendo in rete di testa un pallone scaraventato
sulla traversa da Sasso e tornato poi in campo. Al 70’ gli ospiti accorciano le distanze in mischia ma al 91’, in contropiede, Casiello chiude i conti con un gol “alla Mascara”.
In ogni caso la classifica dei Carpinonesi rimane molto buona, sesto posto a 2 soli punti dal quinto posto occupato dal Macchia Valfortore che sarà anche il prossimo avversario in trasferta.
TABELLINO:
VOLTURINO: Ricci, Valentino Al., Catenazzo N., Ardore (46’ Di Sannio), Spagnolo, Palmieri Al., Sasso, Palmieri An., Casiello, Cannizzo (75’ Minelli) (80’ Catenazzo), Giordano. ALL.: Risuglia
CARPINONE: Pilenza, Petta, Fabrizio, Nini R., Venditti, Conti, Corbo (69’ Topolnicianu.), Pierno, Vacca, Di Blasio, Marotta. ALL.: Maddonni
ARBITRO: Occhionero di Termoli.
MARCATORI: 30’ e 40’ Valentino Al., 70’ Topolnicianu, 91’ Casiello

2 - Giornata


Carpinone Volturino 1-0 1-3
Ferrazzano Roccamandolfi 0-4 0-1
Macchia Valfortore Hermes Toro 1-0 2-2
Macchiagodena S.Stefano 4-3 2-0
Matrice Fossaltese 6-0 8-2
Real S.Bartolomeo Oratino 4-1 2-1
Ripalimosani Rock Baranello 1-0 5-1
S.Angelo Limosano Real Gildone 2-1 3-0

CLASSIFICA P.ti G V N P GF GS
Ripalimosani 46 17 15 1 1 50 12
Macchiagodena 42 16 14 0 2 57 18
Real S.Bartolomeo 42 17 13 3 1 39 16
Matrice 32 16 10 2 4 47 25
Macchia Valfortore 27 17 8 3 6 25 28
Roccamandolfi 25 17 8 1 8 25 19
Carpinone 25 17 8 1 8 20 28
S.Stefano 23 17 7 2 8 23 25
Real Gildone 22 17 6 4 7 23 31
Volturino 21 17 5 6 6 14 23
Hermes Toro 18 17 5 3 9 21 29
S.Angelo Limosano 17 16 4 5 7 36 40
Oratino 17 16 5 2 9 24 34
Ferrazzano 10 17 1 7 9 18 31
Rock Baranello 9 17 2 3 12 11 32
Fossaltese 4 17 1 1 15 25 67

Classifica marcatori
Michele Di Blasio 5
Antonio Vacca 4
Nicola Fabrizio 3
Alberto Pinelli 2
Mirko Venditti 2
Mimmo Buccieri 2
Bogdan Topolnicianu 1


25 gennaio 2010

La chiesa di San Michele Arcangelo

A cura di Mauro Pizzuti con la collaborazione di Novella D’Uva e Francesco Santagapita
Situata nella parte alta del paese, in Piazza della Giudea, riportata nell’inventario delle chiese redatto dalla curia vescovile di Isernia nel 1356, pare che quella di S. Michele Arcangelo sia stata la prima Chiesa del Paese. L’arciprete Venditti, nel suo manoscritto (archivio parrocchiale) del 1827, dice che: “… Per tradizione in questo comune si ha, che la prima chiesa addetta al vero culto divino e cattolico sia stata quella denominata Sant’Angelo, accanto al locale, (che) anche ora chiamasi piazza della Giudea. S’ignora perché il volgo di allora diede a tale contrada siffatta denominazione. È da supporsi, che forse rozzamente rassomigliò gli Etnici, che ivi erano confinati, ai Giudei, o perché non convertiti, o perché essi furono gli ultimi a convertirsi. Appoggia tale descrizione anche l’autenticità dè tanti ruderi, e sepolcri che vi si trovano attorno, non essendovi ora che piccola chiesuola richiamata al culto divino per devozione pochi anni addietro. [ …] Quale antica chiesa era consacrata, ed anche nel 1590, si vedevano i segni della consacrazione. Coll’ aumento poi delli fedeli si fabbricò altra chiesa più vasta per matrice sotto il titolo dell’Assunta, restando la prima, denominata Sant’Angelo, che da prelato la provvedeva di Rettore e di due Cappellani..”
Non sappiamo perché quella piazzetta, ed un vicolo adiacente siano denominati “Giudea”, l’ipotesi più attendibile  è che in quelle zone vi abbia dimorato, (in epoca medioevale), una piccola comunità ebraica, che, come era d’uso in quei tempi, era tenuta al di fuori delle mura del borgo. Infatti tali zone sono al di fuori della prima cinta muraria della cittadella.
In un altro documento, (il manoscritto della compravendita de Riso del 1737), troviamo la descrizione della chiesetta, che in buona parte rispecchia lo stato attuale. 
“la chiesa sotto il titolo di S. Michele Glorioso Principe della Celestial Milizia, contiene una sol nave, coverta a liscie di due pendenze con soffitto di tavole, sull’unico suo altare vi è il quadro secolare a cornice di stucco, nel mezzo della sommità di facciata, v’è il suo campanile a ventaglio, e a campanella. Questa anticamente è stata chiesa parrocchiale, ora è beneficiale conferendosene la collazione del vescovo d’Isernia con rendita di annui ducati 30 a pro beneficiato, che ave il peso di celebrarvi in ogni giorno di domenica e nel dì tutelare”.
Attualmente è costituita da un’unica navata che accoglie statue antiche e quadri recenti; di alcuni altari, che sino a pochi anni fa, la abbellivano lateralmente, oggi non ve n’è più traccia, resta un soffitto a volta, a due pendenze, che anticamente aveva la copertura in legno.
La Chiesa fu sede dell’omonima confraternita, fondata nel 1887, in essa sono ancora conservati i registri che riportano i nominativi degli appartenenti all’associazione con i loro relativi tributi.
Al centro dell’altare si ritrova la statua di San Michele Arcangelo, ai lati vi sono   due tavole dell’artista locale Ronney di Scenza, sulle pareti laterali sono poste le statue della Madonna del Carmine, di San Biagio e dell’Annunciazione.
 
SAN MICHELE ARCANGELO
Statua lignea policroma – XVIII secolo
Il culto di San Michele, anche conosciuto come Sant’Angelo è diffuso in tutta Italia ed è molto sentito in tutto il mondo cattolico fin dall’antichità. Si ricorda per le sue opere straordinarie, di angelo-guerriero, vestito di armatura dorata in perenne lotta contro il male devastatore dell’umanità.
Condottiero degli angeli, guerriero celeste è patrono degli spadaccini, maestri d’armi e di tutti i mestieri che usano la bilancia.
Il santo, combattente, è raffigurato nell’atto solenne della cattura del diavolo che rappresenta il male, nemico del mondo.
Altri SANTI e MADONNE
MADONNA DEL CARMINE
Statua lignea policroma
La Madonna e il Bambino sono  vestiti con abiti  reali in stoffa color terra e decorazioni dorate, di fattura carpinonese. Sui loro capi poggia una corona di degna fattura.



SAN BIAGIO
Statue in cartone dipinto
 
Il santo, vescovo e martire è raffigurato con i comuni abiti vescovili  nell’atto di guarire un bambino che ha conficcata in gola una lisca. Il bambino è sostenuto da sua madre, grata del miracolo che il santo sta compiendo, S. Biagio di fatto è considerato protettore dei mali alla gola.

ANNUNCIAZIONE
Statue in gesso e legno dipinte
L’angelo Gabriele è raffigurato nell’atto di comunicare l’annuncio a Maria Vergine, inginocchiata con il volto sereno e le braccia incrociate in segno di preghiera.

18 gennaio 2010

Carpinone Calcio: terza vittoria consecutiva


Inizia alla grande il girone di ritorno del Carpinone Calcio con una netta vittoria casalinga sul Real Gildone.
Mister Maddonni, rispetto alla vittoria contro il Roccamabdolfi di 7 giorni fa, ha deciso per alcuni cambi nell’undici titolare, ma il risultato finale non cambia e se domenica scorsa aveva deciso l’incontro la doppietta di Michele Di Blasio, stavolta il mattatore è stato Antonio Vacca, anche lui a segno con 2 gol, uno per tempo.
Con questo filotto di 3 vittorie consecutive, i nostri ragazzi in gialloverde compiono un bel balzo in avanti in classifica e si portano al sesto posto in classifica generale, ad un solo punto dall’ultimo posto disponibile per i playoff.
E se queste sono le premesse, ci attendiamo, quindi, un girone di ritorno tutto da vivere e… da vincere!

TABELLINO:
CARPINONE: Pilenza, Petta, Fabrizio, Nini R., Venditti, Conti, Corbo (73’ Nini S.), Pierno, Vacca (80’ Topolnicianu), Di Blasio, Marotta. ALL.: Maddonni
REAL GILDONE: Morrone D., Preziosi, Tagliente, Simonetti, Farinacci, Morrone A., Verdone, Panichella, Basile,
Ortis (Nardolillo), Quici A. (Quici M.) ALL.: Reale
ARBITRO: Pizzi di Termoli.
MARCATORI: 20’ e 75’ Vacca
 



A
R
1 - Giornata



Fossaltese
Macchiagodena
2-4
1-7
Hermes Toro
Matrice
0-1
1-3
Oratino
Ferrazzano
0-0
1-5
Real Gildone
Carpinone
1-0
0-2
Roccamandolfi
S.Angelo Limosano
2-0
2-2
Rock Baranello
Real S.Bartolomeo
0-1
1-3
S.Stefano
Ripalimosani
0-3
0-2
Volturino
Macchia Valfortore
1-1
0-1

CLASSIFICA
P.ti
G
V
N
P
GF
GS
Ripalimosani
43
16
14
1
1
45
11
Macchiagodena
39
15
13
0
2
55
18
Real S.Bartolomeo
39
16
12
3
1
37
15
Matrice
29
15
9
2
4
39
23
Macchia Valfortore
26
16
8
2
6
23
26
Carpinone
25
16
8
1
7
19
25
S.Stefano
23
16
7
2
7
23
23
Roccamandolfi
22
16
7
1
8
24
19
Real Gildone
22
16
6
4
6
23
28
Volturino
18
16
4
6
6
11
22
Hermes Toro
17
16
5
2
9
19
27
Oratino
17
15
5
2
8
23
32
S.Angelo Limosano
14
15
3
5
7
33
40
Ferrazzano
10
16
1
7
8
18
30
Rock Baranello
9
16
2
3
11
10
27
Fossaltese
4
16
1
1
14
23
59

Classifica marcatori

Michele Di Blasio
5
Antonio Vacca
4
Nicola Fabrizio
3
Alberto Pinelli
2
Mirko Venditti
2
Mimmo Buccieri
2
Bogdan Topolnicianu
1

11 gennaio 2010

Carpinone Calcio: ottima vittoria contro Roccamandolfi

Si conclude nel migliore dei modi il girone di andata con una netta affermazione contro un nervosissimo e inconcludente Roccamandolfi.

La partita, giocata sul campo neutro di Pozzilli, stante l’inagibilità del campo di Carpinone, è stata giocata in modo impeccabile dai ragazzi di mister Maddonni, attenti in difesa con l’ottimo Corbo che sostituiva Brunelli non al meglio e con belle giocate dal centrocampo in su.

Il mattatore dell’incontro è stato il solito Michele Di Blasio, autore di due gol di ottima fattura, uno per tempo. Il Roccamandolfi, invece, molto rimaneggiato ha subito una espulsione di Perone, per doppia ammonizione, dopo solo 10 minuti e una seconda espulsione, verso la fine dell’incontro, di Alberto Pinelli, che fino a qualche domenica fa vestiva la maglia gialloverde di Carpinone.

Con questa vittoria i ragazzi Carpinonesi concludono il girone di andata ad un onorevole settimo posto, a 22 punti e a un solo punto dall’ultimo posto disponibile per i playoff. La dirigenza e la tifoseria possono ritenersi soddisfatti per le 7 vittorie, un pareggio e 7 sconfitte, qualcuna assolutamente evitabile.

Domenica prossima c’è la ghiotta occasione di iniziare alla grande il girone di ritorno ospitando i Real Gildone appaiato ai Carpinonesi in classifica.

 

TABELLINO:
CARPINONE: Pilenza, Venditti A., Fabrizio N. (70’ Pierno), Nini R., Fabrizio O. (80’ Petta), Conti, Corbo, Venditti M., Vacca, Di Blasio (85’ Nini S.), Marotta. ALL.: Maddonni
ROCCAMANDOLFI: Colardo, Iannitelli A., Baccaro, Zuccarino (85’ Cimino), Biello, Riccio, Iannitelli E., Pinelli P., Lufrano, Pinelli A., Pinelli G., Perone. ALL.: Pinelli
MARCATORI: 35’ e 50’ Di Blasio

 

15 - Giornata    
Carpinone Roccamandolfi 2-0
Ferrazzano Rock Baranello 0-0
Macchia Valfortore Matrice 3-2
Macchiagodena Hermes Toro 6-1
Real S.Bartolomeo S.Stefano 2-0
Ripalimosani Fossaltese 4-1
S.Angelo Limosano Oratino  
Volturino Real Gildone 0-0

 

CLASSIFICA P.ti G V N P GF GS
Ripalimosani 40 15 13 1 1 43 11
Macchiagodena 36 14 12 0 2 48 17
Real S.Bartolomeo 36 15 11 3 1 34 14
Matrice 26 14 8 2 4 36 22
S.Stefano 23 15 7 2 6 23 21
Macchia Valfortore 23 15 7 2 6 22 26
Real Gildone 22 15 6 4 5 23 26
Carpinone 22 15 7 1 7 17 25
Roccamandolfi 21 15 7 0 8 22 17
Volturino 18 15 4 6 5 11 21
Oratino 17 14 5 2 7 22 27
Hermes Toro 17 15 5 2 8 18 24
S.Angelo Limosano 13 14 3 4 7 31 38
Rock Baranello 9 15 2 3 10 9 24
Ferrazzano 7 15 0 7 8 13 29
Fossaltese 4 15 1 1 13 22 52

 

Classifica marcatori  
Michele Di Blasio 5
Nicola Fabrizio 3
Alberto Pinelli 2
Mirko Venditti 2
Mimmo Buccieri 2
Antonio Vacca 2
Bogdan Topolnicianu 1

09 gennaio 2010

ASSIOTEA di Adriano Petta

A cura di Mauro Pizzuti.

Nella magica atmosfera della biblioteca comunale “Michele Romano” di Isernia, Adriano PETTA ha presentato nel pomeriggio del 5 gennaio, il suo ultimo romanzo storico: “ASSIOTEA La donna che sfidò Platone e l’Accademia”.

Alla presenza di un numeroso pubblico, dopo la presentazione ed il saluto del direttore della biblioteca Gabriele Venditti, sono intervenuti nell’illustrazione del romanzo: Giuseppe Napolitano (scrittore e poeta), Amerigo Iannacone (scrittore  ed editore), Ida Di IANNI (poetessa e giornalista) e Francesca D’Uva (filosofa e saggista).
Gli interventi hanno analizzato i vari aspetti del romanzo ASSIOTEA, e degli altri libri storici scritti da  Adriano Petta (Roghi Fatui e Ipazia), cogliendo in essi il profondo senso della lotta contro le sopraffazioni effettuate in nome dell’ordine costituito, sia esso di tipo religioso, culturale e/o politico che non tollera né ammette “pensieri liberi”, voci fuori dal coro, modi di essere o di voler essere diversi da quelli che sono i canoni standard della società inculcati e/o imposti in maniera più o meno soft.
Ed Ecco che quando appaiono le voci dissonanti, razionali, ribelli, fuori dall’ordine costituito come quella di Assiotea, o di Ipazia, il Potere e i suoi rappresentanti si spaventano, reagiscono, mettono in campo tutte le loro astuzie, la loro malvagità, i loro sotterfugi per isolare, denigrare, deridere, umiliare o “disonorare”, (come direbbe Saviano), coloro che ai loro occhi possono intaccare o far crollare i miti (veri o falsi) da loro creati e voluti.

In particolare il romanzo di Assiotea ha messo in luce le contrarietà e le dissonanze che la “democratica” Atene di Platone e dei suoi filosofi esprimeva. Da una parte c’erano i principi di democrazia e di superiore civiltà dei greci (e degli ateniesi in modo particolare) che essi esaltavano, e dall’altra parte si esprimeva l’assurda e allucinante l’esaltazione della “necessità della schiavitù” e della inferiorità delle donne. Donne e schiavi “inferiori per nascita e per natura”, così asseriva il sommo Platone, e così pensavano i suoi illustri e ricchi cittadini liberi di Atene.

Dopo gli interventi, ha parlato l’autore del romanzo Adriano Petta, che dopo aver ringraziato tutti i presenti per la loro partecipazione, con il suo solito modo dolce e garbato, ha illustrato al nutrito pubblico la sua tesi secondo cui da quando (circa 5000 anni fa) l’uomo ha preso le leve del comando della società, estromettendo la donna da tali mansioni, il mondo è cambiato. Da un convivere pacifico si è passati all’era, tutt’ora presente, delle guerre di conquista, di potere e di sottomissione degli altri popoli, l’innata (malvagia!) natura dell’uomo che lo porta a volere sempre di più, a non accontentarsi mai di quello che ha, la sua smodata brama di potere e conquista, il suo eterno “gioco” della guerra.

Non contento delle guerre ai danni del suo prossimo, l’uomo con la sua insaziabile voglia di accumulare benessere e ricchezze ha iniziato anche il sistematico “saccheggio” delle risorse del Pianeta, le nostre moderne società pur di non rinunciare alla loro fetta di benessere nonostante gli avvertimenti della comunità scientifica continuano a portare avanti questo assurdo “stile di vita” consumistico e rapace che ci condotti vicinissimi al “punto di non ritorno”. Ormai la Terra il nostro Pianeta è allo stremo, il continuo inquinamento, il sistematico disboscamento hanno portato all’avanzata dei deserti, all’innalzamento delle temperature allo scioglimento delle calotte polari ecc.. Insomma è ora di cambiare rotta, di adottare provvedimenti drastici, di frenare il continuo consumismo smodato e dannoso, dobbiamo imporci e imporre ai nostri politici un’inversione di marcia, adottare uno stile di vita più “umano”, in armonia con la natura e con il nostro pianeta, e smetterla con l’assurdità di un mondo diviso in due tra chi ha tanto da non sapere più cosa inventarsi per passare il tempo o per non annoiarsi, e chi ha così poco da non avere neppure cibo e acqua sufficiente per sopravvivere... e a cui ora stiamo (e ci stiamo) anche togliendo l’aria per respirare.
Infine l’autore si chiede e ci chiede se non sia il caso di ridare le leve del comando in mano alle donne, visto che quando il potere era gestito da loro, gli archeologi non hanno trovato traccia di attività belliche? Può essere questa la possibile soluzione ai mali del modo? Ai posteri l’ardua sentenza.

Dopo la presentazione del libro, parlando con Adriano ho colto dalle sue parole e dal suo atteggiamento la soddisfazione per l’accoglienza che ha avuto, sia come persona che come scrittore, i suoi libri hanno riscosso grande successo facendo scoprire alla gente prospettive diverse della Storia e dei suoi personaggi.

Personalmente dai libri di Adriano Petta che ho letto, (La via del sole, Ipazia e Assiotea), sono rimasto colpito, - oltre alla sua sensibilità e bravura di scrittore che ti fa “entrare” nella storia e nei personaggi di cui narra le vicende, - dal suo modo di narrare la Storia, ribaltando completamente la Visuale della stessa e dei suoi personaggi maggiori, mitici.

Adriano ci fa vivere la storia dal basso, attraverso personaggi nuovi, semi sconosciuti, che mettono in luce le assurdità, le angherie, e le ingiustizie commesse dai Potenti di turno. Con coraggio egli ribalta prospettive e punti di vista che ognuno di noi, attraverso conoscenze scolastiche, letture classiche e culturalmente “omologate”, ha stereotipate di certi personaggi e di certi periodi storici, ed ecco apparire in vesti nuove, e piuttosto sgradevole, personaggi quali Platone e la sua Accademia, santi come Cirillo, Ambrogio e Agostino “inchiodati” nelle loro azioni e parole lette e viste con angolature totalmente diverse dal solito, per non parlare del Papa Innocenzo III° che proclamò la “crociata” contro i Catari (1208-1229) decretando di fatto il loro sterminio.
Si rimane stupiti ascoltando, o riascoltando con attenzione nuova le parole di questi personaggi che ci eravamo ormai prefigurati come giganti dell’umano sapere e dell’umana bontà.
Platone: “gli schiavi e le donne sono esseri inferiori per natura”, mentre Agostino ancor più lapidario: “la donna è immondizia”, e in nome di queste loro incrollabili certezze hanno contribuito a mettere a tacere le “voci fuori dal coro”, soffocando persino la scienza e la ragione in nome di una omologazione sociale, culturale e religiosa che di volta in volta, o di luogo in luogo viene ad essere costituita, e che nessuno si può permettere di “sovvertire”, o di mettere in discussione pur avendo ragione, o pur dimostrando l’assurdità di certi concetti o l’errore palese di certa “scienza data”.

Chiudo questo lungo resoconto dell’incontro con l’autore del romanzo ASSIOTEA, augurando al nostro compaesano il successo professionale che egli merita in pieno sia come uomo che come scrittore.

L’evento ha suscitato molto interesse anche a livello dei media regionali, la notizia dell’evento è stata pubblicata da varie testate giornalistiche locali, mentre lo stesso è stato ripreso dalle telecamere di RAI3 Molise e di Telemolise, e non potevano ovviamente mancare le telecamere di Carpinone Channel dell’amico Michele Castrilli, oltre alla macchina fotografica e alla “penna” virtuale del sito web CarpinoNet..

02 gennaio 2010

Presentazione del nuovo libro di Adriano Petta a Isernia


Martedì 5 gennaio alle ore 16, presso la Biblioteca Comunale "Michele Romano" di Isernia, lo scrittore Carpinonese Adriano Petta presenterà il suo ultimo romanzo storico dal titolo "Assiotea, la donna che sfidò Platone e l'Accademia".

Interverranno Gabriele Venditti (scrittore e direttore della biblioteca), Giuseppe Napolitano (scrittore e poeta), Amerigo Iannacone (scrittore ed editore), Ida Di Ianni (poetessa e giornalista) e Francesca D'Uva (filosofa e saggista).

Fliunte, Ellade, 350 a.c. - un misterioso assassino uccide per impossessarsi di un antico codice. Forse nel grande ordinamento di Leucippo si nasconde un terribile segreto. E mentre nelle miniere d'oro della Tracia gli schiavi rinvengono statuette dal bel volto di fanciulla che elevano a simbolo di libertà, nell'accademia platonica di atene, l'astronomo Eudosso di Cnido con quelle statuine sta costruendo una strana mappa. Assiotea, inconsapevole eroina, si ritrova al centro di un intrico che farà di lei la prima donna ammessa all'accademia. Aiutata da personaggi eccezionali come Iperide, Diogene e Focione e avversata da giganti come Aristotele e Platone, lotta per far abolire la schiavitù e mutare la disumana condizione della donna, e nello stesso tempo per svelare il mistero delle statuine e dell'antico codice di Leucippo. Ma un implacabile guardiano vigila affinché il segreto non venga svelato, uccidendo chiunque si avvicini troppo all'arcano della casa del cielo.