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01 gennaio 2000

Tradizioni


Il gruppo folk

La tradizione musicale carpinonese è sempre stata degnamente rappresentata da un gruppo folkloristico che continua a resistere negli anni e ai cambi generazionali.
"Ru maccature", il suo nome, trae origine da una delle più famose danze tradizionali carpinonesi. Per maggiori informazioni si può visitare la loro homepage che trovate a questo indirizzo: http://maccature.altervista.org

Il fuoco dell’amicizia

Il fuoco rappresenta, insieme al ballo e al bicchiere di vino, un'antica tradizione di Carpinone che richiama i paesani, nelle occasioni festive, ad incontrarsi per parlare, mangiare e trascorrere un po' di tempo... semplicemente stando insieme. Così, tra una pannocchia cotta sulla brace del grande falò, e un piatto di polenta (utilizzato anticamente sulle tavole più povere), la gente carpinonese trascorre le numerose feste estive, scandite dai festeggiamenti religiosi dei Santi cui sono dedicate le numerose chiese del paese.
Generalmente il "fuoco" viene acceso nelle vigilie di festa. Il più caratteristico e spettacolare ha luogo nella serata del 23 giugno, in occasione della festa di San Giovanni. Alla mezzanotte alcune persone, animate dall'ardore della fede, si sfidano coraggiosamente attraversando il tappeto di carboni ardenti, dopo aver chiesto benedizione al Santo, attraverso il segno della croce.

Feste e ricorrenze

Il periodo estivo è il periodo più ricco a livello di manifestazioni religiose e di spettacolo. Una delle feste più particolari, certamente quella più 'paesana', è quella in onore di San Donato Martire (Sant R'nàt'), la cui statua è conservata in una chiesetta di campagna nel bell'altipiano de R P'zzìgli'. I campi che circondano la chiesetta accolgono i pellegrini dapprima in una suggestiva processione e, successivamente, in un rilassante pic-nic che si protrae, tra cori e canti, fino a tarda sera.
La festa più grande e sentita rimane, tuttavia, la festa dedicata a San Rocco Confessore (Sant Rocc') che rappresenta, per tutti i carpinonesi, uno dei momenti più significativi dell'anno, in cui il segno della devozione per questo Santo (per alcuni considerato "il protettore") si esplica nella serata del 15 agosto, attraverso canti, preghiere e fiaccole; la statua di San Rocco (quasi nascosta dalla grande quantità di 'ex-voto') percorre le strade del paese, sostenuta dalla fede dei paesani.
Caratteristico è poi, l'arrivo in paese di un gruppo di pellegrini provenienti da Letino, che in occasione della festa di San Rocco Celestino (seconda domenica di giugno) percorrono le vie del paese in processione. Spiccano tra questi devoti, alcune donne con il caratteristico costume tradizionale, ricco di particolari finiture che vanno a contrastare con l'austerità e la semplicità dell'antico costume carpinonese, formato da gonne scure, arricciate e pieghettate, i corsetti neri e le camicie bianche finissime e sapientemente ricamate.
 

Medicina popolare: ru maluocchi’

Uno degli aspetti connessi alla "medicina" carpinonese, e che risale a tempi antichi, è il malocchio "ru maluòcchie". Il sintomo per eccellenza del malocchio è il mal di testa, ma si possono avere anche sintomi più gravi.
Il rituale e le parole 'magiche' della formula variano a seconda dei casi, ma quella più comune è diffusa è racchiusa dalla seguente frase:
Maluòcchi’, contruòcchi’, crepa l'invidia, schiatta maluòcchi’.
Il malocchio è quindi un influsso negativo, capace di procurare malessere fisico, ma che, se sapientemente "incantato", da chi di dovere, va via... in un attimo!
Si capisce, inoltre, che la medicina popolare, diffidando dall'alchimia farmaceutica, attinge dai prodotti naturali. L'aglio, infatti, era indicato contro il mal di stomaco, le indigestioni e i "vermi" dei bambini.Curioso poi, è il fatto che il taglio dei capelli nel primo venerdì di marzo, preservava dal dolore di testa per tutto l'anno.