Lightbox Effect

25 gennaio 2010

La chiesa di San Michele Arcangelo

A cura di Mauro Pizzuti con la collaborazione di Novella D’Uva e Francesco Santagapita
Situata nella parte alta del paese, in Piazza della Giudea, riportata nell’inventario delle chiese redatto dalla curia vescovile di Isernia nel 1356, pare che quella di S. Michele Arcangelo sia stata la prima Chiesa del Paese. L’arciprete Venditti, nel suo manoscritto (archivio parrocchiale) del 1827, dice che: “… Per tradizione in questo comune si ha, che la prima chiesa addetta al vero culto divino e cattolico sia stata quella denominata Sant’Angelo, accanto al locale, (che) anche ora chiamasi piazza della Giudea. S’ignora perché il volgo di allora diede a tale contrada siffatta denominazione. È da supporsi, che forse rozzamente rassomigliò gli Etnici, che ivi erano confinati, ai Giudei, o perché non convertiti, o perché essi furono gli ultimi a convertirsi. Appoggia tale descrizione anche l’autenticità dè tanti ruderi, e sepolcri che vi si trovano attorno, non essendovi ora che piccola chiesuola richiamata al culto divino per devozione pochi anni addietro. [ …] Quale antica chiesa era consacrata, ed anche nel 1590, si vedevano i segni della consacrazione. Coll’ aumento poi delli fedeli si fabbricò altra chiesa più vasta per matrice sotto il titolo dell’Assunta, restando la prima, denominata Sant’Angelo, che da prelato la provvedeva di Rettore e di due Cappellani..”
Non sappiamo perché quella piazzetta, ed un vicolo adiacente siano denominati “Giudea”, l’ipotesi più attendibile  è che in quelle zone vi abbia dimorato, (in epoca medioevale), una piccola comunità ebraica, che, come era d’uso in quei tempi, era tenuta al di fuori delle mura del borgo. Infatti tali zone sono al di fuori della prima cinta muraria della cittadella.
In un altro documento, (il manoscritto della compravendita de Riso del 1737), troviamo la descrizione della chiesetta, che in buona parte rispecchia lo stato attuale. 
“la chiesa sotto il titolo di S. Michele Glorioso Principe della Celestial Milizia, contiene una sol nave, coverta a liscie di due pendenze con soffitto di tavole, sull’unico suo altare vi è il quadro secolare a cornice di stucco, nel mezzo della sommità di facciata, v’è il suo campanile a ventaglio, e a campanella. Questa anticamente è stata chiesa parrocchiale, ora è beneficiale conferendosene la collazione del vescovo d’Isernia con rendita di annui ducati 30 a pro beneficiato, che ave il peso di celebrarvi in ogni giorno di domenica e nel dì tutelare”.
Attualmente è costituita da un’unica navata che accoglie statue antiche e quadri recenti; di alcuni altari, che sino a pochi anni fa, la abbellivano lateralmente, oggi non ve n’è più traccia, resta un soffitto a volta, a due pendenze, che anticamente aveva la copertura in legno.
La Chiesa fu sede dell’omonima confraternita, fondata nel 1887, in essa sono ancora conservati i registri che riportano i nominativi degli appartenenti all’associazione con i loro relativi tributi.
Al centro dell’altare si ritrova la statua di San Michele Arcangelo, ai lati vi sono   due tavole dell’artista locale Ronney di Scenza, sulle pareti laterali sono poste le statue della Madonna del Carmine, di San Biagio e dell’Annunciazione.
 
SAN MICHELE ARCANGELO
Statua lignea policroma – XVIII secolo
Il culto di San Michele, anche conosciuto come Sant’Angelo è diffuso in tutta Italia ed è molto sentito in tutto il mondo cattolico fin dall’antichità. Si ricorda per le sue opere straordinarie, di angelo-guerriero, vestito di armatura dorata in perenne lotta contro il male devastatore dell’umanità.
Condottiero degli angeli, guerriero celeste è patrono degli spadaccini, maestri d’armi e di tutti i mestieri che usano la bilancia.
Il santo, combattente, è raffigurato nell’atto solenne della cattura del diavolo che rappresenta il male, nemico del mondo.
Altri SANTI e MADONNE
MADONNA DEL CARMINE
Statua lignea policroma
La Madonna e il Bambino sono  vestiti con abiti  reali in stoffa color terra e decorazioni dorate, di fattura carpinonese. Sui loro capi poggia una corona di degna fattura.



SAN BIAGIO
Statue in cartone dipinto
 
Il santo, vescovo e martire è raffigurato con i comuni abiti vescovili  nell’atto di guarire un bambino che ha conficcata in gola una lisca. Il bambino è sostenuto da sua madre, grata del miracolo che il santo sta compiendo, S. Biagio di fatto è considerato protettore dei mali alla gola.

ANNUNCIAZIONE
Statue in gesso e legno dipinte
L’angelo Gabriele è raffigurato nell’atto di comunicare l’annuncio a Maria Vergine, inginocchiata con il volto sereno e le braccia incrociate in segno di preghiera.