Lightbox Effect

26 marzo 2012

Documento storico: La supplica al Re

Pubblichiamo un documento storico molto importante, frutto di una ricerca di Enio Monaco all'Archivio di Stato di Campobasso.
Si tratta di una supplica al Re del Regno delle due Sicilie perchè "sponsorizzi" la ricostruzione della Chiesa Madre di Carpinone rovinata "per metà" dal terremoto del 1805.
Dal documento non non si riesce a stabilire la data certa né a quale Re è rivolto, si presume che sia Ferdinando II.
Questa è la trascrizione dell'intero documento (a parte una parola illegibile) e di seguito le scansioni del documento stesso.
Le firme apposte sono del Sindaco dell'epoca, di 7 decurioni (i consiglieri comunali) e addirittura di 14 tra parroco e canonici.

-------------

Sire
Il Sindaco, e Decurioni, Parroco, e Canonici organi dell'intiera popolazione del Comune di Carpinone in Provincia di Molise, prostrati al Real Trono, con umili suppliche L'espongono che dal sacro flagello del terremoto del 1805, essendo rovinata per metà quella Chiesa Madre, si è dovuto finora esercitare provvisoriamente il divin culto nella Cappella di S.Maria di Loreto sita in un rimoto angolo del Comune, che anche minaccia ruina.
Trovandosi questa assai angusta, e neppure capiente del terzo della numerosa popolazione composta di 2600 anime; avviene, che, da quel mormorio, e susurro inevitabile, che suol produrre la calca della gente, si disturbano li divini Uffizi, ed il culto interno, ed esterno non può esercitarsi con quella decenza, e venera, che li conviene.
E' di somma necessità dunqie ristaurarsi la Sud.a Chiesa Madre situata nel centro del Comune, dove riesce più comodo al popolo l'accesso per gli esercizi della Santa Religione.
Stante l'indigenza della popolazione, non vi sono altri mezzi per la cennata ristaurazione, che gli avvanzi de' luoghi Pii, e delle rendite Comunali, i quali oggi trovasi xxx disposto che siano addetti agli usi pubblici Comunali.
Col felicissimo ritorno di V:M: essendo rientrata trionfante nel Regno la Cattolica Religione; li supplicanti pieni di fiducia, ricorrono a piedi di V:M:, e la supplicano benignarsi determinare, che l'anzidetta opera pia sia al più presto intrapresa e portata a compimento col fondo di siffatti avanzi. 
L'avranno a grazia singolare ut Deus

Fioravante De Simone Sindaco
Domenico Valente Decurione
Pasquale Valente Decurione
Giuseppe Valente Decurione
Giuseppe Andrea Di Blasio Decurione
Saverio Venditto Decurione
Fernando Iamurri Decurione
Pasquale Tamasi Decurione
Francesco Saja Decurione
Michelangelo Venditti Parroco
Nicola Canonico Malerba
Giuseppe Canonico Taddei
Nicola Canonico De Blasio
Giovanni Canonico Iamurri
Canonico Francescantonio De Maggio
Nicola Canonico Covelli
Pietro Canonico Malerba
Giuseppe Canonico Guerra
Giuseppangelo Canonico Pizzuti
Giovanni Canonico Valente
Francesco Canonico S.Agapito
Salvatore Canonico Tamasi
Sacerdote Vincenzo di Perna


titolo SU titolo SU titolo SU

Carpinone - Cercemaggiore 2-1

Non riesce il colpo per l’Apd Cercemaggiore nella trasferta con il Carpinone. Un dignitoso e tirato incontro per le due formazioni risoltosi già nel primo tempo sul risultato di 2-1. Nello sprint iniziale i locali passano in vantaggio al 20’ ma Yamoul, dopo appena cinque minuti, pareggia i conti. 
Decisivo il gol di Marotta che manda tutti negli spogliatoi su quello che si sarebbe poi rivelato essere l’esito del match. Ad una prima frazione di gioco disputata per lo più a centro campo si alterna una seconda fase in cui si registra un netto dominio offensivo da parte del Cercemaggiore che, però, vede infrangere ogni iniziativa sulla forte barriera difensiva dei padroni di casa che, in tal modo, riescono a controllare il match ed a salvare il risultato.
Il rientro del bomber Marotta sta producendo i suoi frutti e finalmente i ragazzi di Carpinone cominciano a mettere la palla nel sacco avversario, questo è un buon auspicio per i prosieguo del campionato.
Domenica prossima trasferta pericolosa in quel di Macchiagodena contro una ex grande ora in netto declino ma che fa sempre paura.

CARPINONE: Pilenza, Iasevoli, Nini, Caldararo, Venditti M., Giancola, Venditti N.,Venditti G., Marotta (65’ Vitale), Di Paolo, Scaldaferro ALL.: Mercuri
CERCEMAGGIORE: Di Florio, Ruggi, Ricciuto, Petraroia, Evangelista, D’Aversa (Mascia), Basile (Scala), Zurlo (Buonopane), Yamoul, Di Stefano, Stanziale. ALL.: D’Uva
MARCATORI: 20’ Venditti G., 25’ Yamoul, 43’ Marotta

7. giornata ritorno 25 marzo  
Calcio Club Olympus Nuovo Vinchiaturo 0-4
Campobasso Calcio Macchiagodena 1-0
Capoiaccio Rock Baranello 2-2
Carpinone Calcio Cercemaggiore 2-1
Hermes Toro Ripalimosani 1-0
Monteverde Matrice 3-0
Real Gildone Spinete 0-0
Volturino SanGiuliano DelSannio 2-0

  CLASSIFICA P.ti G V N P GF GS
1 Ripalimosani 54 22 17 3 2 54 14
2 Nuovo Vinchiaturo 54 22 17 3 2 51 25
3 Hermes Toro 47 22 15 2 5 95 19
4 Carpinone Calcio 39 22 11 6 5 25 23
5 SanGiuliano DelSannio 38 22 12 2 8 46 33
6 Capoiaccio 36 21 10 6 5 46 24
7 Real Gildone 36 22 10 6 6 32 32
8 Cercemaggiore 31 20 10 1 9 34 30
9 Macchiagodena 31 21 9 4 8 28 33
10 Volturino 25 22 6 7 9 30 29
11 Spinete 21 22 5 6 11 29 34
12 Campobasso Calcio 21 22 6 3 13 21 36
13 Calcio Club Olympus 21 22 5 6 11 27 46
14 Monteverde 18 21 5 3 13 27 47
15 Matrice 7 20 2 1 17 11 108
16 Rock Baranello 6 21 1 3 17 20 43

8. giornata ritorno 1 aprile
Cercemaggiore Volturino
Macchiagodena Carpinone Calcio
Matrice Hermes Toro
Nuovo Vinchiaturo Capoiaccio
Ripalimosani Campobasso Calcio
Rock Baranello Monteverde
SanGiuliano DelSannio Real Gildone
Spinete Calcio Club Olympus

Classifica marcatori  
Di Rosa 6
Scaldaferro 4
Marotta 4
Venditti G 4
Giancola 2
Antenucci 1
Nini 1
Fabrizio F 1
Di Paolo 1
Venditti M 1
Zuccarelli 1


19 marzo 2012

S.Giuliano - Carpinone 1-1

Il S. Giuliano del Sannio non va oltre in pareggio casalingo contro gli ospiti del Carpinone. La partita si è sbloccata principalmente nella ripresa, dopo che il primo tempo era stato chiuso a reti inviolate. Dal rientro dagli spogliatoi, poi, Cassella entrato in sostituzione di Di Risio, al 50’ è riuscito a sbloccare il risultato in favore della sua squadra. 
Dopo una lunga serie di tentativi da parte di entrambe le formazioni, a dieci minuti dalla fine Gianluca Venditti ha siglato il gol del pareggio del Carpinone, salvando così i suoi compagni dal ko e ottenendo un prezioso pareggio. A fine partita sono giunte le proteste dei locali per un rigore non concesso dall’arbitro per fallo su Nardacchione in piena area di rigore ospite.
Con questo pareggio i Carpinonesi rimangono in piena corsa playoff rimanendo al quinto posto utile e guardando con fiducia il prosieguo del campionato soprattutto in considerazione del rientro del bomber Marotta che ieri ha disputato finalmente l'intero incontro.
Domenica scontro casalingo col forte Cercemaggiore.

S. GIULIANO DEL SANNIO: Scutellà, Felice, Messore, Sacco, Domeneghetti, Basile M., Basile F., Mantino (70’ Palazzo), Nardacchione, Di Froscia, Di Risio (46’ Cassella). ALL.: Sacco.
CARPINONE: Pilenza, Scaldaferro, Nini, Ricci (70’ Zuccarelli), Iasevoli, Giancola, Venditti G., Venditti M., Marotta, Di Paolo, Vitale. ALL.: Mercuri.
ARBITRO: Di Lembo di Campobasso.
MARCATORI: 50’ Cassella, 80’ Venditti.

6. giornata ritorno 18 marzo
Calcio Club Olympus Capoiaccio 0-3
Cercemaggiore Campobasso Calcio 3-1
Macchiagodena Hermes Toro 0-2
Matrice Rock Baranello 0-3
Nuovo Vinchiaturo Real Gildone 1-1
Ripalimosani Monteverde 6-2
SanGiuliano DelSannio Carpinone Calcio 1-1
Spinete Volturino 2-2

CLASSIFICA P.ti G V N P GF GS
1 Ripalimosani 54 21 17 3 1 54 13
2 Nuovo Vinchiaturo 48 20 15 3 2 46 25
3 Hermes Toro 44 21 14 2 5 94 19
4 SanGiuliano DelSannio 38 21 12 2 7 46 31
5 Carpinone Calcio 36 21 10 6 5 23 22
6 Capoiaccio 35 19 10 5 4 44 21
7 Real Gildone 35 21 10 5 6 32 32
8 Macchiagodena 31 20 9 4 7 28 32
9 Cercemaggiore 28 18 9 1 8 32 28
10 Volturino 22 20 5 7 8 28 28
11 Calcio Club Olympus 21 21 5 6 10 27 42
12 Spinete 20 21 5 5 11 29 34
13 Campobasso Calcio 18 21 5 3 13 20 36
14 Monteverde 15 20 4 3 13 24 47
15 Matrice 7 19 2 1 16 11 105
16 Rock Baranello 5 20 1 2 17 18 41

Classifica marcatori
Di Rosa 6
Scaldaferro 4
Marotta 3
Venditti G 3
Giancola 2
Antenucci 1
Nini 1
Fabrizio F 1
Di Paolo 1
Venditti M 1
Zuccarelli 1

7. giornata ritorno 25 marzo
Calcio Club Olympus Nuovo Vinchiaturo
Campobasso Calcio Macchiagodena
Capoiaccio Rock Baranello
Carpinone Calcio Cercemaggiore
Hermes Toro Ripalimosani
Monteverde Matrice
Real Gildone Spinete
Volturino SanGiuliano DelSannio


16 marzo 2012

Il video del Carnevale Carpinonese 2012

Il video del Carnevale Carpinonese 2012
YouTube


15 marzo 2012

Carpinone di una volta - Eventi religiosi (1. parte)

La Campana Processione di San Rocco, anni 60 Processione del Corpus Domini, 1951 Processione Madonna degli Angeli, inizio anni 70 La banda accompagna la processione, anni 60 Processione anni 60/70 I pellegrini di Letino per la festa di San Rocco Celestino Processione di S.Maria degli Angeli, 2 agosto 1949 La Madonna delle Fontane, anni 60 Foto di gruppo alla Madonna delle Fontane, anni 50
Le foto pubblicate su questa pagina sono state prese dal Gruppo Facebook "Carpinone di una volta" http://www.facebook.com/groups/carpinonediunavolta/.
I diritti sulle immagini sono di proprietà dei relativi possessori indicati, CarpinoNET si limita a ripubblicare le foto per una più omogenea visualizzazione e raccolta.

13 marzo 2012

Giacomo Caldora, un valoroso e umile condottiero














UN VALOROSO E UMILE CONDOTTIERO, UNA GLORIA IGNORATA NEL MOLISE:

GIACOMO  CALDORA

 a cura di Enio Monaco.

Il castello di Carpinone prende il nome dalla famiglia Caldora, il più famoso Casato che l’abitò, è pertanto d’obbligo fare menzione dei suoi più illustri rappresentanti pur se brevemente, altrimenti ci vorrebbero moltissime pagine per riportare tutte le loro vicissitudini ed il loro importantissimo ruolo nella storia del periodo della lotta fra gli Angioini  e gli Aragonesi in cui furono grandi protagonisti.
Uno di loro emerge come soldato coraggioso e di gran valore, una delle più potenti figure del suo tempo: GIACOMO CALDORA (nato a Castel del Giudice nell’anno 1368 e morto a Colle Sannita, vicino Benevento durante un assedio nell’anno 1439), padre di ANTONIO
 "Giacomo Caldora fu di statura aitante, maestoso nella persona, dal volto attraente per la confidenza che ispirava. Parlava con grandissima grazia, e con eloquenza più che militare, perchè era più che mediocremente letterato"
Sull'insigne uomo di guerra, incombe ancora un ingiusto oblio, essendo egli di gran lunga maggiore di quanto non apparisca! Una gloria ignorata nel Molise.
Usava per arme uno scudo inquartato: il primo ed il quarto di oro, il secondo ed il terzo d'azzurro.
Sulla barda dei suoi cavalli, e sulle coperture dei carriaggi il motto:
"Coelum Coeli domino, Terram autem dedit filiis hominum"
"Il Cielo al Signore del Cielo, ma la terra fu data ai figli degli uomini" E' un detto davidico.
Intendeva dire in effetti che la terra è di chi può, in altri termini di chi più ne piglia.
Nella sua vita errabonda ed affaticata, Giacomo Caldora, fra le innumerevoli residenze di cui disponeva ne predilesse tre soltanto: Vasto e Pacentro nell'Abruzzo Chietino e  Carpinone nel Molise, luogo di delizie estive.
 Nelle sue varie vicissitudini, fu a Carpinone che il grande condottiero Giacomo Caldora, stabiliva la sua residenza abituale e concentrava quasi tutti i suoi tesori.
Abbiamo già detto che la stessa rocca fu prediletta anche da suo figlio Antonio che colà si stabiliva ben volentieri, considerandola anche un punto di controllo strategico perchè situata a metà strada fra i propri feudi di Abruzzo e di Puglia.
Per Antonio, Carpinone nella sua particolare posizione rappresentava un baluardo di ultima speranza nella continua lotta contro Aragona e pertanto anch'egli continuava colà ad ammucchiare quasi tutti i suoi tesori.
Anche il padre di Giacomo si chiamava Antonio (Giovanni Antonio), messosi ben in evidenza  con il fratello Raimondo quando Ambrogio Visconti, bastardo di Barnabò signore di Milano, osava invadere l'Abruzzo con il proposito di conquistare la Corona di Napoli.
I due fratelli, insieme con Giovanni Malatacca, un nativo di Reggio Emilia che chiamato da Luigi d'Angiò  (secondo marito della regina Giovanna) aveva il comando di tutti i mercenari stranieri che erano al servizio della Corona, infissero una sanguinosa sconfitta all'invasore facendolo anche prigioniero.
Furono propri i Baroni di casa Caldora, in quella vittoria, i primi ad essere ringraziati dalla Regina che rimase molto soddisfatta per lo scampato pericolo di quell'aggressione.
 Tutto ciò accresceva la rinomanza sia nelle armi che nel numero dei feudi nella famiglia Caldora che proprio per questo, qualche anno dopo, Antonio chiese ed ottenne di imparentarsi con i Cantelmo, famiglia antichissima del patriziato scozzese, venuta a Napoli nel Reame con Carlo d'Angiò, sposandone la figlia Rita, una donna assai più giovane di lui la quale gli diede diversi figli, fra i quali tre maschi: Giacomo, Raimondo e Restaino.
Pertanto, Giacomo nasceva nell'autunno del 1368 in Castel del Giudice, comune molisano, che era uno dei meno recenti dei tanti feudi urbani, avuto per concessione di Roberto d'Angiò.
Jacopo Caldora fu uno dei più potenti condottieri del Regno di Napoli, allorquando morendo Giovanna II, lasciando erede Renato d'Angiò, fratello di Luigi III, la guerra riprendeva violenta tra Aragonesi ed Angioini.
In quel periodo Giacomo era già feudatario di Carpinone e combattè valorosamente contro Braccio di Montone, a l'Aquila, dando un contributo decisivo alla vittoria Angioina facendo prigioniero lo stesso Braccio.
Quella vittoria, a l'Aquila il 2 giugno del 1424, fece salire molto la reputazione del condottiero al punto che molti principi inviavano ingenti somme di danaro a costui per ingraziarselo e fare in modo di non averlo schierato contro.
Giacomo Caldora, raggiunse, al pari di Sforza e di Braccio la dignità di Gran Contestabile del Regno, e cioè il primo posto dopo il Re nel comando delle milizie.
A Napoli la sua abitazione era situata colà dove oggi sorge la chiesa del Gesù Nuovo.
Jacopo Caldora, feudatario tra i più potenti nel tempo, forse pensò anche a crearsi un potere politico più vasto.
Egli nacque patrizio come Braccio, ed ha lottato molto sin dalla prima giovinezza cercando di emergere, dovendo combattere in un campo assai vasto per superare le tante difficoltà dell’ascesa. Aveva la tempra di Re, ma in un grande Stato, quale era il Reame, unito da tre secoli di salda compagine politica, non si potevano correre avventure di uomini squilibrati, e Giacomo aveva il cervello a posto.
Fu il più colto del numero e a differenza di Sforza che era analfabeta, egli sapeva a memoria quasi tutto Lucano, e si compiaceva citarne i versi alla prima occasione.
Nella Storia del Regno di Napoli di Benedetto Croce si legge: "....quando Sergianni Caracciolo s'imparentò con Jacopo Caldora, corse voce che essi due insieme con il principe di Taranto, che aveva del sovrano conforme alla particolare tradizione di questo feudo, intendessero costituire un triunvirato, dando la città di Napoli al pontefice, e spartendosi il Regno col carattere di vicari della Chiesa"
Dice ancora Croce: "Nella prima metà del Quattrocento, si annoverava tra i molti feudi della maggiore famiglia degli Abruzzi, i Caldora, Baroni e ad una condottieri, e potenza quasi sovrana nelle lunghe e varie guerre di pretendenti ai tempi di Giovanna II, di Luigi e Renato d'Angiò e di Alfonso d'Aragona: sommo tra essi quel Jacopo, vincitore di Braccio di Montone, e valente astuto e magnanimo, che insaziabile acquisitore di uomini, recava per motto: " Coelum coeli Domino, terram dedit filiis hominum" e signore di più ducati e contee, non volle mai per sè altro titolo che quello nudo e orgoglioso di Jacopo Caldora".
Preferiva, così, essere chiamato solamente Giacomo Caldora, titolo che metteva in evidenza il suo valore personale e non altro titolo come principe o duca, pur possedendo come feudatario gran parte dell'Abruzzo, del Molise, della Capitanata e della terra di Bari.
Amava molto le lettere e predilegeva gli uomini ed i capitani di cultura.
Non abbandonò mai, nella bassa fortuna, re Renato d'Angiò, anche se veniva considerato alquanto instabile.
Quando lo si rimproverava per quella sua apparente instabilità, considerato da molti un difetto, si giustificava, portando come esempio l'atteggiamento dei re, i quali non vedevano di buon occhio proprio coloro che gli procuravano terre e ricchezze, in quanto non si sentivano tranquilli e nè padroni del tutto di acquisti, fatti tramite quelli che comunque gli procuravano gloria.
E per questo motivo che Giacomo abbandonava i grandi che vivevano nella prosperità, e si metteva al servizio di coloro che si trovavano nelle avversità.       
Gli storici, talvolta, sono eccessivamente parsimoniosi di particolari nella narrazione degli  eventi, sottraendo alla conoscenza dei posteri elementi episodici che ben varrebbero ad integrare la consistenza morale delle personalità che ne sono protagonisti, uno di queste è proprio Giacomo Caldora.
Se si consulta la bibliografia regnicola in rapporto all'incidente fra Caldora e il Principe Aragonese   che voleva incendiare Napoli prima che il nemico la occupasse, si troverà il risoluto e magnanimo impedimento opposto dal Caldora: atto che da solo basterebbe a conferirgli l'ammirazione dei posteri.
Comunque la storia ed il valore di Jacopo è stato particolarmente analizzato ed esaltato, con disinteressata partecipazione critica, da studiosi di altre nazioni, primo fra tutti dallo storico tedesco Gothein a cui si deve il giudizio più ampio e sereno.
Il condottiero, protagonista di una storia senza memoria adeguata, prolifererà nella sua terra di origine maestri d'armi e d'avventure che attendono una più attenta ed amorosa letteratura.
Giacomo ha superato di gran lunga i più insigni capitani del suo tempo per fama di spirito cavalleresco e di magnanimità.
 Col tempo diventò un grande  e forte guerriero, e i condottieri della sua scuola si sparsero e si fecero onore per tutta l'Italia.
 Voleva, dice di lui il Caracciolo, che nessuno fosse suo re; per questo ora frenava la potenza dei suoi avversari, affinché non si fortificassero troppo, ora moderava quella del suo sovrano, perché non si innalzasse troppo: con quest'arte si mantenne per tutta la vita indipendente e temuto da tutti.
Valoroso e presente a tutte le battaglie,  con la sola sonora e profonda voce dominava ed ammaliava i soldati.
Giambattista  Masciotta nel suo libro:
"Giacomo Caldora, nel suo tempo e nella posterità. Una gloria ignorata nel Molise," traccia un accurata storia del grande condottiero sostenendo che a costui mancò una tradizione che ne consegnasse ai posteri la doverosa memoria:
"Braccio, Sforza, Carmagnola hanno avuti onori di prose, di rime, di tele, di marmi: Caldora nulla.
Le sue ceneri andarono disperse ed anzi bruciate le sue carte per ordine generoso di d'Alfonso d'Aragona; e la posterità sa ben poco di lui e non l'estima nel grado che il merito suo e la sua grandezza richiedono"

12 marzo 2012

Carpinone - Spinete 1-1

Carpinone e Spinete fanno a metà con un gol per parte. Nella prima frazione di gara gli ospiti sembrano più pimpanti e, dopo tre belle occasioni sciupate,  passano in vantaggio con Tomasi al 20’. 
Nella ripresa è il Carpinone a imporsi maggiormente: la squadra di mister Mercuri colpisce una traversa e in un paio di occasioni Prezioso è bravo a salvare il risultato; al 70’ arriva invece il sospirato pareggio: il Carpinone è bravo
a recuperare una palla a centrocampo, la recepisce Gianluca Venditti che supera Prezioso e pareggia i conti.
Purtroppo, però, nonostante la rimonta in questa partita, i ragazzi in gialloverde perdono altri punti preziosi in ottica playoff; la partita di oggi, contro una squadra oggettivamente di caratura inferiore, era da vincere per attestarsi ancora meglio nei posti che contano visto ormai il recupero arrembante del Real Gildone che insidia le prime 5 della classe. E domenica prossima serve tutta la concentrazione possibile nel duro scontro contro il S.Giuliano che ha appena superato i Carpinonesi in classifica.

CARPINONE: Pilenza, Di Paola A., Iasevoli, Caldararo (Zuccarelli), Venditti A., Del Matto (Zarlenga), Ricci (Vitale), Scaldaferro, Marotta, Di Paola F., Venditti G. ALL.: Mercuri.
SPINETE: Prezioso, Di Sisto, Bucci, Ianniruberto, Salvatore, Colantuono, Iacobucci (Calabrese), Prezioso,
Damiano, Salvatore D. (Colalillo), Tomasi (Iacovantuono G.). ALL.: Salvatore.
ARBITRO: Felice di Campobasso.
MARCATORI: 20’ Tomasi, 70’ Venditti Gianluca.

5. giornata ritorno 11 marzo  
Campobasso Calcio SanGiuliano DelSannio 1-3
Capoiaccio Matrice  
Carpinone Calcio Spinete 1-1
Hermes Toro Cercemaggiore 2-0
Monteverde Macchiagodena 2-1
Real Gildone Calcio Club Olympus 1-0
Rock Baranello Ripalimosani 0-2
Volturino Nuovo Vinchiaturo 1-2

  CLASSIFICA P.ti G V N P GF GS
1 Ripalimosani 51 20 16 3 1 48 11
2 Nuovo Vinchiaturo 47 19 15 2 2 45 24
3 Hermes Toro 41 20 13 2 5 92 19
4 SanGiuliano DelSannio 37 20 12 1 7 45 30
5 Carpinone Calcio 35 20 10 5 5 22 21
6 Real Gildone 34 20 10 4 6 31 31
7 Macchiagodena 31 19 9 4 6 28 30
8 Capoiaccio 29 17 8 5 4 38 21
9 Cercemaggiore 25 17 8 1 8 29 27
10 Volturino 21 19 5 6 8 26 26
11 Calcio Club Olympus 21 20 5 6 9 27 39
12 Spinete 19 20 5 4 11 27 32
13 Campobasso Calcio 18 20 5 3 12 19 33
14 Monteverde 15 19 4 3 12 22 41
15 Matrice 7 17 2 1 14 11 99
16 Rock Baranello 2 19 0 2 17 15 41

Classifica marcatori  
Di Rosa 6
Scaldaferro 4
Marotta 3
Venditti G 2
Giancola 2
Antenucci 1
Nini 1
Fabrizio F 1
Di Paolo 1
Venditti M 1
Zuccarelli 1

6. giornata ritorno 18 marzo
Calcio Club Olympus Capoiaccio
Cercemaggiore Campobasso Calcio
Macchiagodena Hermes Toro
Matrice Rock Baranello
Nuovo Vinchiaturo Real Gildone
Ripalimosani Monteverde
SanGiuliano DelSannio Carpinone Calcio
Spinete Volturino